I fili di Maria Lai e Curiosape

curiosape.pngCuriosape / Maria Lai.
Cagliari : A.D. art duchamp, 2002.
63 p. ; 28 cm.
ISBN 88-900988-0-5

L’autrice.
Maria Lai, artista sarda a tutto tondo, inizia con grande amore e intensità la sua sperimentazione dagli anni Quaranta, quando, lasciata l’isola, avvia i suoi studi e le sue ricerche artistiche. Ma è negli anni Sessanta che la sua sperimentazione si estende a nuove materie e nuovi linguaggi soprattutto per quanto riguarda le opere sulle tele e i libri cuciti. Attraverso l’arte del telaio e i suoi fili incantati Maria Lai ricama, intesse, annoda e crea tele e libri dal fascino indiscusso. I suoi libri di stoffa, finemente cuciti, a volte intricati e quasi difficili da aprire e sfogliare, altre volte piacevoli al tatto, morbidi e giocosi, diventano uno strumento raffinato per esprimere se stessa e la realtà attraverso una nuova dimensione linguistica. Opere d’arte che negli anni Ottanta trovano una loro espressione nei libri di fiabe. Le sue fiabe cucite, scritte e illustrate con fili intrecciati su tela, riprendono le storie della tradizione sarda e ne rinvigoriscono i miti e le suggestioni: storie originali (come Tenendo per mano il sole e Tenendo per mano l’ombra) e storie ispirate ad altre autori (da Maria Pietra e La Capretta di Salvatore Cambosu a La leggenda del Sardus Pater di Giuseppe Dessì sino a Curiosape inventata da una bambina di nove anni) “legate” e “cucite” ad arte.

Il libro e il racconto.
La fiaba illustrata di Curiosape, come le altre fiabe create da Maria Lai, non nasce traducendo in disegno un testo narrativo definito ma crea la storia nel momento in cui vengono intessute le immagini in sequenza talvolta modificando drasticamente anche l’intreccio iniziale. Gli intrecci e le figure prendono così nuovi percorsi narrativi che diventano avventura fantastica per il lettore che s’imbatte nella sovrapposizioni di segni, colori e figure magiche. In questo senso tutti i libri, ma soprattutto le illustrazioni ad arte, di Maria Lai non hanno dei veri limiti di sceneggiatura. Le storie sono così più da scoprire che da leggere.
La storia di Curiosape, inventata da una bambina di nove anni che partecipava ad un concorso, è stata adottata da Maria Lai diventando l’emblema dell’importanza della creatività artistica. Narra la vicenda di un’ape curiosa e creativa che con le storie delle
sue compagne cuce, inventa e racconta altre nuove favole e filastrocche che danno vita,
a loro volta, a spettacoli di grande allegria. Ma questa allegria e “perdita di tempo”, che distoglie dal “lavoro vero”, allarma talmente tanto le sfere del potere (incarnate dall’Ape Regina) da portare alla condanna la piccola ape. Per fortuna però anche l’allegria e la creatività vengono presto considerate un lavoro importante quanto quello faticoso svolto dall’alveare e a Curiosape viene affidato il compito di organizzare feste e spettacoli per ravvivare la vita della comunità.

È interessante notare come il libro, nella sua struttura, tenga ben separati il testo scritto dalle immagini. Le parole della breve storia sono raccolte nelle prime due pagine mentre le immagini – riproduzioni del libro originale in stoffa e fili su cartoncino ruvido che ricorda proprio la trama della tela utilizzata dall’artista – sfilano in sequenza una dopo l’altra dopo alcune pagine. Ogni immagine-sequenza occupa interamente due pagine affiancate e permette al lettore di immergersi nel suggestivo mondo di Curiosape. Fili e ricami colorati rappresentano in modo stilizzato ambienti e personaggi lasciando piena libertà interpretativa. Proprio per la caratteristica di tener bene distinte le parole dalle immagini è possibile effettuare due tipi di letture indipendenti che portano il lettore a sintonizzarsi su una dimensione creativa ed empatica con le immagini.
Lavorando con il testo ci si accorge che è possibile sfruttare la storia scritta, breve e che rispetta in tutto e per tutto la normale struttura della fiaba classica, e le immagini. Ma è soprattutto l’apertura interpretativa delle immagini che può essere utilizzata come base sulla quale intessere nuove storie e attivare altrettanti percorsi creativi.

2 Comments on “I fili di Maria Lai e Curiosape”

  1. Interessante e molto istruttivo sullo splendido lavoro di questa donna che ho sempre immaginato come una delle piccole Janas che sin da piccola mi hanno affascinato ed incuriosito. . La sua fantasia e la sua creatività non hanno confini .Una fra le artiste che hanno reso grande l’arte nella Sardegna.

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