Inventare una storia partendo da un'opera darte

elaborato

Perché non provare a sfruttare l’opera d’arte per stimolare la fantasia dei bambini permettendo loro di imbastire una storia a partire dagli elementi che la compongono? Il progetto – che prevede due fasi ben distinte – mira a fornire tutta una serie di stimoli che conducano il bambino all’esplorazione creativa dell’opera d’arte attraverso un percorso di lettura e creazione ludica coadiuvato dalla fiaba.
Il racconto rappresenterà il filo conduttore che, tra parole e immagini, porterà il bambino a comprendere il significato di struttura narrativa di un testo e il suo funzionamento, sino a padroneggiare con i nuovi concetti appresi.
Il progetto didattico “Inventare una storia partendo da un’opera d’arte” è stato proposto a bambini che frequentano la quarta classe della scuola primaria e punta l’attenzione sul rapporto tra creatività, racconto, opera d’arte, parole e immagini.
Perché la creatività? Perché oggi la creatività costituisce un tassello fondamentale nella crescita dell’individuo, diventa un obiettivo da perseguire – a scuola come nella vita – in quanto permette di scoprire mondi nuovi. Oggi la creatività viene chiamata in causa anche dalle istituzioni e diventa ragione di benessere sociale e culturale. Cultura della creatività e pensiero creativo come itinerario di crescita indispensabile. Ma come nutrire la creatività in modo che cresca e si arricchisca come avviene per le conoscenze, la cultura, gli apprendimenti?

La creatività è una capacità complessa, che va costruita, sviluppata: occorre saperla destreggiare, occorre “imparare” a usarla esercitandosi attraverso le articolate “grammatiche” che la compongono . (G. Staccioli, La cultura della creatività in La vita scolastica n°12, anno 62°, p. 18.)

Anche se il termine “imparare” stride un po’ con il concetto di creatività – che viene spesso accompagnata all’innatismo – è questo l’obiettivo che insegnanti, educatori e genitori devono avere come riferimento. Allora è possibile imparare ad essere creativi? Se per creatività s’intende anche la capacità di osservare con occhi nuovi, scoprire il fascino del mondo che ci circonda per spingersi ad esplorarlo con nuovi slanci ed elaborare le informazioni in modo inconsueto e proficuo, allora è possibile parlare di apprendimento creativo. Se si bada in realtà ai diversi apprendimenti scolastici ci si rende conto che tutti hanno a che fare con la costruzione di una cultura della creatività anche se, in realtà, ci sono alcuni campi di esperienza che ne possiedono un alto grado, come l’educazione all’immagine, ad esempio.
Proprio per la convinzione di quanto la creatività sia importante, e quanto sia ancora più rilevante per gli insegnanti coltivarla, nutrirla e svilupparla, si è cercato di pensare un progetto didattico che, attraverso il coinvolgimento di due discipline quali Arte e immagine e Italiano, dia un contributo alla formazione del pensiero creativo a scuola. Le passioni personali hanno fatto il resto. L’amore per l’arte e l’educazione all’immagine, la passione per la letteratura per l’infanzia e i giochi creativi di Gianni Rodari hanno segnato tutto il percorso di lavoro. Si è cercato di dare un nuovo utilizzo dell’opera d’arte sfruttando la sua carica espressiva per creare qualcosa di nuovo: racconti e storie fantastiche. Costruendo un itinerario tra fiabe, giochi con le parole, immagini e opere d’arte, si è cercato di dare un piccolo contributo verso la capacità di saper vedere il mondo con occhi nuovi e talvolta divertiti.

Ambito disciplinare e argomento
L’ambito disciplinare di riferimento è quello dell’area linguistico-artistico-espressiva, in modo particolare Arte e immagine e Italiano. Il tema che si intende sviluppare è infatti strettamente connesso alla lettura dell’opera d’arte e alla possibilità di utilizzarla come fonte creativa per inventare storie. Partendo dall’osservazione e dall’esplorazione degli elementi che compongono l’opera d’arte scelta si stimoleranno i bambini a utilizzare questi elementi per trarre informazioni sulle quali imbastire una storia. La disciplina Arte e immagine riguarda in modo particolare la capacità del bambino di leggere le immagini, interpretarle e farle proprie conferendogli una forza espressiva e creativa. Subentrano inoltre le competenze legate all’Italiano: utilizzo di un linguaggio specifico quale appunto il linguaggio narrativo, la padronanza e la conoscenza della struttura della storia per costruirne di nuove, la trascrizione di questa rispettando le regole di scrittura. Il tutto seguendo un percorso che punta sull’importanza rivestita dalle storie – lette e raccontate – e dalla promozione alla lettura-scrittura.

Indicazioni per il curricolo della scuola
Nella scuola primaria il compito specifico del primo ciclo è quello di promuovere l’alfabetizzazione culturale di base attraverso l’acquisizione dei linguaggi simbolici che costituiscono la struttura della nostra cultura, in un orizzonte allargato agli altri patrimoni di conoscenze con cui conviviamo. Alfabetizzazione culturale e sociale, che include quella strumentale e la potenzia con un ampliamento e un approfondimento della prospettiva attraverso i linguaggi delle varie discipline.
Per quanto riguarda l’area linguistico-artistico-espressiva – d’interesse per il progetto didattico di riferimento – il linguaggio, in ogni sua forma espressiva, rappresenta il fulcro centrale degli apprendimenti scolastici. Gli esseri umani con i linguaggi verbali, iconici, sonori e corporei hanno da sempre attuato la loro propensione a narrare e a descrivere spazi, personaggi e situazioni sia reali sia virtuali, a elaborare idee e a rappresentare sentimenti comuni creando l’immaginario collettivo, attraverso il quale è stato elaborato e trasmesso il patrimonio di valori estetici, culturali, religiosi, etici e civili di una comunità. Nel delineare un curricolo dell’area, la dimensione trasversale e quella specifica di ogni disciplina vanno tenute entrambe presenti; si devono favorire gli apprendimenti disciplinari specifici e l’integrazione dei linguaggi per ampliare la gamma di possibilità espressive.

Entrando nello specifico, per quanto riguarda le discipline direttamente coinvolte nel progetto – Arte e immagine e Italiano – si punta l’attenzione su particolari aspetti. Per ciò che riguarda Arte e immagine si fa riferimento soprattutto al ruolo cardine rivestito dalla creatività nella formazione dell’individuo e in modo particolare ai percorsi formativi che mirano alla conoscenza dell’arte e allo sviluppo delle capacità di lettura delle immagini.

Lo studio della disciplina arte e immagine ha la finalità di sviluppare e di potenziare nell’alunno la capacità di leggere e comprendere le immagini e le diverse creazioni artistiche, di esprimersi e comunicare in modo personale e creativo, di acquisire sensibilità e consapevolezza nei confronti del patrimonio artistico.

Per quanto concerne l’Italiano sono sicuramente di riferimento le indicazioni relative alle competenze linguistiche espressive ma riveste un ruolo importantissimo soprattutto la lettura come momento di piacere individuale e occasione di crescita formativa.

La pratica della lettura è proposta come momento di socializzazione e di discussione dell’apprendimento di contenuti, ma anche come momento di ricerca autonoma e individuale, in grado di sviluppare la capacità di concentrazione e di riflessione critica, quindi come attività particolarmente utile per favorire il processo di maturazione dell’alunno. […] La consuetudine con i libri pone le basi per una pratica di lettura come attività autonoma e personale che duri per tutta la vita.

Altro campo d’interesse è quello relativo alla competenza strumentale della scrittura legato in modo particolare alla libertà espressiva e creativa. Le abilità richieste per la stesura di un testo infatti non si esauriscono nei primi due anni della scuola primaria – biennio in cui vengono date le basi per procedere autonomamente nella pratica – ma continuano ad evolversi ed arricchirsi negli anni successivi. A tal riguardo si punta l’attenzione sul fatto che la scrittura di un testo si presenta come un processo complesso nel quale si riconoscono fasi, dall’ideazione agli abbozzi di pianificazione, alla prima stesura, alla revisione, ecc.. Ogni fase richiede specifiche strategie di apprendimento – sempre aperte alla creatività e all’imprevedibilità degli apporti individuali degli allievi – e pratica.

Conoscenze ed esperienze pregresse
Il progetto didattico è stato elaborato per una classe quarta primaria – ma potrebbe essere applicabile anche per una quinta – poiché gli alunni dovrebbero già aver acquisito tutta una serie di competenze che permettano loro una concreta partecipazione alle attività proposte. In base alle conoscenze pregresse previste al termine della classe terza della scuola primaria, ma anche alle effettive capacità necessarie per attuare il progetto, si evidenziano pertanto i seguenti aspetti.
Per quanto riguarda la disciplina Arte e immagine gli alunni dovranno essere in grado di esplorare le immagini guardandole con consapevolezza riuscendo a descrivere verbalmente le emozioni e le impressioni prodotte dalle forme, le luci, i colori e i personaggi presenti. Essere in grado di descrivere tutto ciò che si vede in un’opera d’arte dando spazio alle proprie sensazioni, emozioni, riflessioni. Riuscire a produrre elaborati grafici prendendo come riferimento opere d’arte.
Per l’Italiano dovranno essere in grado di seguire la narrazione di testi ascoltati o letti mostrando di saperne cogliere il senso globale e raccontare oralmente una storia personale o fantastica rispettando l’ordine cronologico e/o logico. Per quanto riguarda la lettura dovranno saper leggere semplici e brevi testi letterari sia poetici sia narrativi, mostrando di saperne cogliere il senso globale. Per la scrittura dovranno essere in grado di produrre testi legati a scopi diversi (narrare, descrivere, informare).

Obiettivi di apprendimento
Per quanto riguarda gli obiettivi di apprendimento si evidenziano in modo particolare i seguenti ambiti:
Per Arte e immagine
• Percettivo visivi
Guardare e osservare con consapevolezza un’immagine e gli oggetti presenti nell’ambiente descrivendo gli elementi formali e utilizzando le regole della percezione visiva e l’orientamento nello spazio.
• Leggere
Riconoscere in un testo iconico-visivo gli elementi grammaticali e tecnici del linguaggio visuale (linee, colori, forme, volume, spazio) e del linguaggio audiovisivo (piani, campi, sequenze, struttura narrativa, movimento ecc.), individuando il loro significato espressivo.
• Produrre
Utilizzare strumenti e regole per produrre immagini grafiche, pittoriche, plastiche tridimensionali, attraverso processi di manipolazione, rielaborazione e associazione di codici, di tecniche e materiali diversi tra loro.
Per l’Italiano:
• Leggere
Sfruttare le informazioni della titolazione, delle immagini e delle didascalie per farsi un’idea del testo che si intende leggere.
Leggere e confrontare informazioni provenienti da testi diversi per farsi un’idea di un argomento, per trovare spunti a partire dai quali parlare o scrivere.
Seguire istruzioni scritte per realizzare prodotti, per regolare comportamenti, per svolgere un’attività, per realizzare un procedimento.
Leggere semplici e brevi testi letterari sia poetici sia narrativi mostrando di riconoscere le caratteristiche essenziali che li contraddistinguono.
• Scrivere
Raccogliere le idee, organizzarle per punti, pianificare la traccia di un racconto o di un’esperienza.
Produrre testi creativi sulla base di modelli dati (filastrocche, racconti brevi, poesie).
Compiere operazioni di rielaborazione sui testi (parafrasare un racconto, riscrivere apportando cambiamenti di caratteristiche, sostituzioni di personaggi, punti di vista, riscrivere in funzione di uno scopo dato…).

Obiettivo generale del progetto è quello di produrre un libro che raccolga i racconti e i disegni elaborati dalla classe come ricordo dell’esperienza in modo da conservare una traccia del lavoro svolto.

Tempi

Il progetto prevede una durata di dieci ore complessive articolate in cinque interventi.
Sono previste due fasi principali: propedeutica e operativa.
Per quanto riguarda la fase propedeutica potrà essere svolta in tre incontri distinti organizzati nel seguente modo:
1°) Smontiamo le storie per una durata di un’ora e mezza;
2°) Giochiamo con le storie per una durata di un’ora;
3°) L’arte di inventare storie per una durata di un’ora e mezza.
La fase operativa è suddivisa a sua volta in due incontri organizzati come segue:
1°) Lavoro semi-guidato, da svolgere in un’unica giornata per un totale di due ore e mezza circa in cui i bambini lavorano, in gruppi distinti, attraverso suggerimenti e stimoli;
2°) Lavoro in autonomia, da svolgere in un’unica giornata per un totale di 3 ore e mezza circa in cui i bambini lavorano, organizzati in piccoli gruppi, in autonomia mettendo a frutto le conoscenze apprese.
Per quanto concerne la fase della valutazione formativa si terranno presenti gli aspetti riguardanti la partecipazione e l’interesse emersi durante gli incontri mentre per quella sommativa saranno utili gli elaborati prodotti durante l’ultima fase.
Sarà inoltre consegnato ai bambini un test da compilare in classe riguardante la verifica del gradimento del lavoro svolto.

Articolazione del percorso di lavoro
Come già accennato il lavoro prevede due fasi distinte – propedeutica e operativa – in modo da dare al bambino la possibilità di compiere un percorso graduale che favorisca nuove conoscenze e apprendimenti.
La fase propedeutica si concentra in modo particolare sulla struttura del racconto dando nuovi input, o comunque richiamando informazioni già apprese e che in sede operativa potranno essere fruibili e utili nello svolgimento del lavoro. Inoltre si stimolerà il bambino al gioco creativo partendo dalla lettura animata in classe di alcuni racconti mirati e organizzando attività ludiche di gruppo in cui i bambini avranno modo di sperimentare con le storie. Durante questa fase gli alunni saranno continuamente stimolati e coinvolti attraverso discussioni, confronti e soprattutto il gioco. A loro volta gli alunni potranno dare un contributo fornendo spunti di lavoro, raccontando esperienze e suggerendo giochi che coinvolgano aspetti riguardanti la creatività.
La fase operativa invece permette di mettere a frutto le conoscenze apprese durante la fase propedeutica con un richiamo ai concetti chiave. Attraverso l’utilizzo degli strumenti conoscitivi forniti, i bambini dovranno essere in grado di inventare una storia partendo dall’osservazione di un’opera d’arte. Prima di arrivare a questa fase però – che è quella finale – i bambini avranno la possibilità di verificare le loro competenze attraverso una guida che fornirà loro ulteriori indicazioni relative all’esplorazione e all’utilizzo dell’opera d’arte per il raggiungimento dell’obiettivo finale: creare una storia.
Di seguito sono indicate nello specifico tutte le caratteristiche e gli obiettivi di ciascuna fase fornendo un itinerario didattico preciso in merito ai contenuti, all’organizzazione del lavoro, ai metodi e alle strategie da utilizzare.

Fase propedeutica
Smontiamo le storie
Il primo incontro è dedicato al racconto e alla struttura della storia. Per poter inventare una buona storia è necessario conoscere gli ingredienti da mettere in gioco. Ogni racconto che si rispetti infatti conta sempre su elementi chiave che permettono la stesura dello stesso.
Per introdurre l’argomento e incuriosire i bambini si legge il brano Maskingame di Bruno Tognolini tratto da Adottamostri, animando con voci e gesti la lettura in modo da catturare la loro attenzione. Al termine della lettura vengono poste una serie di domande chiave in modo da focalizzare l’attenzione sul significato di racconto, storia e discorso. Mentre si discute insieme è utile l’uso della lavagna per appuntare i concetti chiave che emergono di volta in volta in modo che possano essere sempre a disposizione dei bambini qualora trovassero difficoltà a ricordare i nuovi termini, i loro significati e i collegamenti con il testo letto. Lo schema presente alla lavagna viene utilizzato poi come esempio per “analizzare” un testo classico – Cappuccetto Rosso – dando per scontato che i bambini lo conoscano abbastanza bene e in modo da potersi concentrare quindi sulla storia. L’obiettivo è quello di far emergere alcuni aspetti fondamentali del testo ponendo una serie di domande: chi è il protagonista, chi è l’antagonista, quali sono gli altri personaggi e che ruolo rivestono (l’aiutante, il donatore, il falso eroe ecc.), quali sono gli elementi che contraddistinguono l’ambiente in cui si svolge la vicenda, quali sono gli eventi principali che segnano l’inizio, lo sviluppo e la fine della vicenda, quali peripezie deve affrontare il protagonista (si veda figura1 in Appendice). Riflettendo sulla storia di Cappuccetto Rosso è importante, a questo punto, far emergere l’importanza dello schema narrativo per strutturare un racconto. Focalizzando l’attenzione sui cinque momenti chiave che, quasi sempre, lo strutturano si sintetizza alla lavagna uno schema di questo tipo:

equilibrio – evento o serie di eventi – squilibrio – evento o serie di eventi – riequilibrio

Questo semplice schema è introdotto facendo riferimento alla storia di Cappuccetto Rosso ma stimolando il coinvolgimento dei bambini attraverso la connessione con il mondo dei loro eroi cinematografici o letterari. Si chiede loro di raccontare, ad esempio, come anche nei cartoni animati siano presenti gli elementi evidenziati nel testo letterario. A questo punto la parola è completamente ai bambini.
Durante questa fase gli alunni avranno la possibilità di riflettere sul concetto di struttura narrativa, sul ruolo dei personaggi all’interno della storia, sul meccanismo che regola la maggior parte dei racconti sia letterari che cinematografici. Allo stesso tempo la possibilità di operare un confronto tra letteratura e cinema (nello specifico il mondo dei cartoni animati) permette al bambino di riflettere sul significato di racconto che si discosta da quello di storia.
Giochiamo con le storie
Il secondo incontro introduce il discorso “sul come è possibile utilizzare le storie che conosciamo per inventarne di nuove e divertenti” e si ispirando alle fiabe a rovescio di Gianni Rodari nella sua Grammatica della fantasia.
Dopo aver analizzato la struttura della storia di Cappuccetto Rosso, nell’incontro precedente, si pongono ai bambini una serie di quesiti stimolanti. Dato per certo che nella storia tradizionale Cappuccetto Rosso è il personaggio buono mentre il lupo è quello cattivo si chiede ai bambini di ipotizzare cosa accadrebbe se i ruoli, magicamente, si invertissero. Come si comporterebbe un Cappuccetto cattivo e senza scrupoli? E un lupacchiotto dolce e sensibile? Come si stravolgerebbe la vicenda? A questo punto i bambini avranno a disposizione diverso tempo per discutere in modo da poter esprimere perplessità, idee e suggerimenti. Si chiede loro di introdurre anche alcune varianti alla storia tradizionale e, in concertazione segnando alla lavagna gli elementi più divertenti e utili da adoperare, si procede all’invenzione di una nuova storia di Cappuccetto Rosso. Al termine del brainstorming si cerca di raccontare la storia e, introducendo il concetto di parodia, si conclude l’incontro leggendo il brano Cappuccetto Zozzo tratto dal libro di Stefano Bordiglioni La congiura dei cappuccetti.
La possibilità di giocare con le fiabe, stravolgerle e ricrearne di nuove avvicina il bambino al mondo della letteratura, incuriosendolo e facendo nascere nuovi stimoli interpretativi. È una scoperta nuova del testo letterario che improvvisamente diventa oggetto di gioco, di invenzione e stimolo creativo. Le storie possono essere lette ma anche inventate!

L’arte di inventare storie
Con il terzo incontro si conclude la fase propedeutica relativa al racconto. Mentre gli incontri precedenti hanno puntato l’attenzione sulla struttura della storia e sulla possibilità di sfruttare le fiabe classiche per inventarne di nuove quest’ultimo è teso a stimolare la creatività partendo da semplici parole – facendo pertanto riferimento alla tecnica del binomio fantastico proposta da Gianni Rodari nella Grammatica della fantasia – ma anche utilizzando semplici giochi.
Introdotto il concetto di “parole estraniate” coniato da Gianni Rodari – eventualmente con l’aiuto del dizionario si propone ai bambini di cercare parole simili per capirne il significato – si chiede loro di fornire due parole estraniate in modo da poterle appuntare alla lavagna. Come procedere? È possibile inventare una storia buffa, ad esempio. Gli ingredienti per inventare una storia sono ormai acquisiti e a questo punto serve solo una buona idea. Perché non utilizzare le due parole come spunto per creare qualcosa di divertente? Leggendo un esempio tratto proprio da Gianni Rodari e presente nel capitolo del binomio fantastico – la storia del cane nell’armadio – vengono raccolte le prime impressioni e si prova ad inventare una storia nuova. Se nessuno rompe il ghiaccio, o diversamente se tutti vogliono prendere parola senza ascoltare gli apporti degli altri, si disegna alla lavagna il cane-armadio (ad esempio un cane con un corpo fatto ad armadio), e che quindi riprenda gli elementi del binomio fantastico in esame, avviando un nuovo gioco: “Binomio fantastico illustrato”. Il gioco prevede che siano formate tante coppie quanti sono i bambini della classe (due compagni di banco possono formare ciascuna coppia). Il bambino alla destra, ad esempio, deve indicare al proprio compagno un binomio fantastico – ad esempio tartaruga-pentola – il quale avrà un minuto di tempo per illustrarlo e coniare un nuovo nome – nel nostro caso può essere la tartola o la pentoruga ecc. ecc. Terminato il primo giro si invertono i ruoli. Al termine del gioco tutti i bambini potranno esporre alla classe tutti gli elaborati e avviare una discussione sulle invenzioni più creative.
Accantonato il gioco del binomio si raccolgono i bambini in cerchio chiedendo di fornire una serie di parole estraniate. Consegnato poi un oggetto che rappresenterà una sorta di microfono magico si spiegano le regole del gioco del testimone ma con alcune varianti (vedi allegato). Si organizza così un torneo di fiabe.
L’obiettivo di questo incontro è stimolare la creatività dei bambini fornendo nuovi mezzi per inventare storie, giocare con le parole e le immagini ma anche riflettere sulla lingua e la formazione di nuove stravaganti parole.

Fase operativa
La fase operativa è strutturata in due momenti distinti in modo da facilitare il processo di apprendimento del metodo di lavoro. La prima tappa prevede il lavoro di gruppo coadiuvato dall’aiuto di una guida presente in ogni fase mentre nella seconda tappa i bambini, organizzati in piccoli gruppi, procederanno autonomamente.
Lavoro semi-guidato
Durante questo incontro gli alunni hanno la possibilità di entrare in contatto con l’opera d’arte, osservarla, esplorarla, interpretarla ma soprattutto utilizzarla in modo inconsueto. La presentazione ideale dell’opera dovrebbe avvenire utilizzando un videoproiettore in modo da mostrarla su una grande parete. L’impatto sarebbe decisamente migliore rispetto all’utilizzo di fotografie o fotocopie a colori dell’opera. La presentazione dell’opera scelta – Io e il villaggio di Marc Chagalle – è accompagnata da una serie di brevi informazioni sull’autore, sul movimento artistico e il periodo di riferimento dando spazio ai bambini esprimere sensazioni, pareri e prime impressioni. Si formano tanti gruppi in modo da contenere un massimo di sei bambini ciascuno. A questo punto s’indirizza la discussione su alcuni aspetti particolari dell’opera – i colori utilizzati, la luminosità, la realtà rappresentata e le emozioni trasmesse. Si consegna a ciascun gruppo la fotocopia a colori dell’opera, in modo da poterla esplorare da vicino, magari con l’aiuto di una lente di ingrandimento, e si chiede di individuare gli elementi che compongono l’opera:
– Ci sono personaggi?
– Quanti sono?
– C’è un protagonista? Se si, qual è?
– Ci sono personaggi principali e secondari? Quali sono?
– Dov’è ambientata la vicenda?
– Da cosa si deduce?
– Accade qualcosa? Se si, cosa?
– E cosa è accaduto prima di questo momento?
– E cosa accadrà dopo?
Mentre si esplora l’opera, ed emergono tutti i particolari che la compongono, i bambini possono segnare su un foglio tutti gli aspetti che si ritengono più interessanti e più vicini ad una loro interpretazione. La fase della discussione è molto importante perché i bambini, motivando le loro scelte, dovranno convincere gli altri ad abbracciare le loro ipotesi. Al termine del lavoro di esplorazione-interpretazione è interessante fare un confronto tra le diverse interpretazioni emerse in ciascun gruppo. È importante stimolare nel bambino la consapevolezza che un’opera d’arte può esprimere per ognuno emozioni diverse, far scaturire molteplici interpretazioni e chiavi di lettura.
Una volta raccolte tutte le informazioni è importante far notare ai bambini che si potrebbe a questo punto inventare una storia e, richiamando i concetti appresi negli incontri precedenti, relativi alla struttura della storia, iniziare a tracciare le prime idee. A questo punto ogni gruppo cerca di costruire una storia individuando il protagonista e l’antagonista (assegnando nomi e determinate caratteristiche), altri personaggi, ambientando la storia in un determinato contesto e concentrando l’attenzione sugli eventi cha danno vita alla vicenda. L’obiettivo di ciascun gruppo non è quello di scrivere una storia ma di costruire una trama sulla quale imbastirla tenendo conto dei tre momenti chiave: inizio, sviluppo e fine.
Se rimane del tempo i bambini potranno disegnare – tenendo come riferimento lo stile dell’artista – le tre sequenze.
Lavoro in autonomia
In questa fase i bambini hanno l’opportunità di mettere a frutto gli apprendimenti acquisiti durante gli incontri precedenti e allo stesso tempo di lavorare in gruppo alla stesura di una storia comune.
Introdotta l’attività da svolgere – richiamando i concetti appresi nelle fasi precedenti e facendo riferimento alla fase del lavoro semi-guidato – si stimola una piccola riflessione e si raccolgono le impressioni sul lavoro svolto nell’incontro precedente. È facile interpretare un’opera d’arte? È difficile inventare una storia traendo ispirazione dall’opera e utilizzando gli elementi che la compongono? È un lavoro interessante? Organizzata una suddivisione in piccoli gruppi formati da massimo quattro alunni – unendo due banchi per lavorare meglio – si avviano i lavori. Ad ogni gruppo viene consegnata una fotocopia a colori di un’altra opera di Chagall. Insieme alla fotocopia i bambini ricevono anche un modulo da compilare (vedi in Appendice modello 1) che contiene le domande chiave, a cui dovranno rispondere, utili per imbastire la storia e la traccia delle cinque sequenze chiave. Il loro lavoro è comunque supportato da “una guida invisibile” che servirà da aiuto nel percorso di creazione della storia, favorendo il lavoro di gruppo e rispondendo a dubbi e domande. Una volta inventata la storia i bambini dovranno illustrare le cinque sequenze chiave cercando di riprodurre lo stile dell’autore.
Gli alunni imparano a creare in gruppo confrontandosi e scegliendo insieme le strategie da adottare. La discussione costante e la possibilità offerta ai bambini di utilizzare dei modelli favorisce comunque la riflessione e il richiamo delle nozioni apprese aiutandoli poi a lavorare autonomamente e facendo proprie le tecniche apprese per inventare nuove storie.

Valutazione degli apprendimenti e verifica del gradimento
Il resoconto del lavoro svolto si basa soprattutto sugli elaborati raccolti e tiene conto delle abilità dimostrate nel saper applicare lo schema relativo alla struttura narrativa ma, soprattutto, la capacità di osservare-analizzare un’opera d’arte traendone informazioni e sfruttandone la carica espressiva per inventare una storia. Si tiene inoltre conto della capacità del gruppo di creare qualcosa insieme cooperando e mediando le preferenze individuali a favore dell’obiettivo comune. Da un punto di vista individuale si tiene conto della abilità dell’alunno di riprendere lo stile pittorico adottato dall’artista e la capacità di raccontare la storia nelle tre sequenze chiave.
Per quanto riguarda la valutazione delle preferenze e dell’indice di gradimento del lavoro svolto verrà somministrato un test che gli alunni potranno compilare individualmente (vedi in Appendice test) e facendo riferimento anche alle discussioni e gli interventi avvenuti durante tutto il percorso.

Qui trovate alcuni strumenti utili, gli elaborati prodotti dai miei alunni e alcune riflessioni metodologiche estratte dalla mia tesi di laurea sull’esperienza fatta.

Elaborati Estratto tesi sull’esperienza Strumenti

Approfondimenti

2 Comments on “Inventare una storia partendo da un'opera darte”

  1. Molto interessante e utile grazie per averlo condiviso. I blog servono anche a questo x uno scambio di esperienze e idee. Io cerco di tenermi aggiornata leggendo o facendo formazione ma non é cosí semplice. Le testimoniaze dirette come la tua sono veramente preziose! Grazie mille e buona serata.

  2. Ho deciso di metter su un blog soprattutto per condividere la mia esperienza e poter avere nuovi spunti di riflessione, idee e scambi. Mi fa molto piacere che ti possa essere utile. Per quanto riguarda la formazione hai ragione… in termini di tempo (e non solo) richiede molto sforzo ma ne vale sempre la pena. Buon lavoro anche a te e grazie!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *