L’acqua: cosa è importante sapere? Un percorso di scienze in classe seconda (1)

Ecco come ho lavorato nella mia classe su un argomento di scienze molto caro ai bambini e di grande importanza: l’acqua. Già introdotto superficialmente in classe prima viene approfondito in seconda e poi in terza. Ecco la prima parte del nostro percorso.

  1. Introduzione dell’argomento attraverso un libro e un piccolo brainstorming sull’acqua (prima lezione di due ore)

Per riprendere e sviluppare un discorso già avviato in classe prima, porto in classe un piccolo racconto sull’acqua. Cercando in biblioteca un libro semplice scritto in italiano e in arabo (per permettere una nostra nuova piccola compagna di far conoscere la sua lingua e di imparare a leggere l’italiano con l’aiuto accanto delle parole in arabo) ho trovato un piccolo albo illustrato sul tema dell’accoglienza, della diversità e dell’importanza dell’acqua. Il racconto (“Chiudi gli occhi” di Fuad Aziz, Sinnos Editrice, 2008, Bilingue Italiano-Arabo) narra la vicenda di due compagni di scuola:  un bambino nord-africano accompagna, in un viaggio fantastico, un bambino europeo nel proprio paese mostrandogli quello che c’è e quello che non c’è. Una storia, sulle differenze e le culture, sull’amicizia come fonte di scoperta e condivisione, che mi ha permesso di introdurre il discorso sull’acqua. chiudi gli occhiInfatti si parla anche della scarsità d’acqua presente nel paese di appartenenza del bambino africano e dell’impossibilità, per la gente del luogo, di poter avere accesso libero all’utilizzo dell’acqua potabile. Iniziamo a parlare dell’acqua quindi come bene fondamentale e imprescindibile che dovrebbe essere un diritto per tutti. Raccolgo subito le prime impressioni alla lavagna con un particolare brainstorming sull’acqua sotto forma di calligramma. Per ricordare le caratteristiche dell’acqua, facendo memoria rispetto la lavoro avviato lo scorso anno, raccogliamo una serie di parole chiave che disponiamo a forma di goccia: TRASPARENTE, INODORE, INSAPORE E INCOLORE. L’acqua quindi è una sostanza trasparente, senza colore, senza sapore e senza odore. Anticipo pure che per scrivere acqua possiamo anche utilizzare la sua formula chimica H2O che sta per due atomi di idrogeno e uno di ossigeno. Ma riflettiamo ancora sull’acqua e sulla sua importanza. Il discorso si fa molto interessante perché emergono spunti su cui intessere la nostra lezione: l’acqua rende possibile la vita sulla Terra (e grazie all’acqua… scopriamo insieme… che i primi organismi sul nostro pianeta si sono potuti sviluppare), l’acqua deve essere di tutti, senza acqua non possiamo vivere, noi siamo fatti d’acqua, l’acqua è un bene prezioso e non si dovrebbe sprecare perché non ne abbiamo tantissima. Sorgono anche dei dubbi interessanti e i bambini fanno domande incalzanti: “Come è possibile aprire il rubinetto e avere l’acqua a casa nostra? Come può uscire calda dal rubinetto? E perché qualche volta non scende niente? È finita? È perché in Sardegna piove poco?” Cerco con calma di trovare insieme a loro delle risposte. Spiego come funziona la distribuzione dell’acqua nelle case (aiutandomi con i disegni… illustro le tubature, spiego come funziona lo scaldabagno… mi diverto io e loro sono curiosissimi di scoprire queste magie casalinghe), racconto della siccità che spesso ha messo a rischio la disponibilità dell’acqua per tutti qui in Sardegna (l’acqua che viene razionata d’estate, l’utilizzo dei serbatoi domestici) e della situazione attuale da noi e nel resto del Mondo. Si parla del problema idrico dovuto alle tubature rotte per le strade e gli sprechi. Insomma, alla fine ognuno partecipa con racconti, aneddoti e dubbi. Raccogliamo le nostre impressioni cercando di ricordare quanto l’acqua sia importante e proprio per questo è necessario ricordare le Regole delle 4R dell’acqua. L’acqua infatti dovremmo Rispettarla (perché è fondamentale per la vita), Risparmiarla (perché è preziosa e non è infinita), Recuperarla (per evitare gli sprechi), Ridistribuirla equamente (perché tutti devono avere il diritto di poter avere l’acqua).

 

 

  1. Ricordare le esperienze precedenti attraverso un illustrazioni e parole chiave sul quaderno (due lezioni da un’ora e mezza ciascuna).

 

Riprendiamo il discorso avviato lo scorso anno chiamando alla memoria gli esperimenti fatti in classe prima.I bambini ricordano bene che ero arrivata in aula munita di pentolino e fornello, una scatola con una serie di oggetti di varie forme, dimensioni e materiali, un pacco di sale, una patata, dello zucchero, del terriccio, ghiaccio appena preso dal freezer della scuola. Abbiamo unito tutti i banchi e insieme ci siamo disposti intorno a due grosse vaschette riempite d’acqua. “Che tipo di esperienze abbiamo fatto? Vi ricordate cosa avevamo scoperto?”. Riportando alla luce i ricordi è emerso che alcuni materiali galleggiano e altri vanno a fondo. Prima abbiamo lavorato con l’acqua a temperatura ambiente e dolce. In base ai materiali degli oggetti utilizzati abbiamo raccolto le impressioni sul galleggiamento. I bambini ricordano bene anche l’esperimento della patata: immersa nell’acqua dolce questa si adagia sul fondo ma man mano che facciamo sciogliere in acqua del sale… essa inizia piano piano ad avvicinarsi al pelo dell’acqua. Traiamo le nostre considerazioni e ricordiamo anche gli esperimenti con il ghiaccio e con il pentolino d’acqua messo a bollire… “Maestra, quando abbiamo provato a formare le nuvole in classe!!! Ti ricordi???”.

Iniziamo a raccogliere le nostre esperienze precedenti sul quaderno. Prima raccontiamo con semplici illustrazioni come si comportano le sostanze immerse nell’acqua e, in modo particolare, parliamo di soluzioni e miscugli; 20180215_114450.jpgpoi (anche grazie ad un esperimento che i bambini hanno fatto a casa) vediamo come si comportano i liquidi immersi nell’acqua  e notiamo che alcuni si depositano sul fondo, altri galleggiano mentre altri ancora si mescolano. Emerge il discorso delle caratteristiche dei vari liquidi e, in modo particolare della consistenza e del peso specifico. Il discorso si fa molto affascinante. Dopo aver ampiamente discusso dell’acqua nel suo stato più comune (quello che viviamo in maniera più palese nella quotidianità) ricordiamo gli esperimenti con il ghiaccio e il vapore. Quindi raccogliamo le esperienze con le illustrazioni e fissiamo bene nella nostra mente che quando l’acqua viene sottoposta a basse temperature (esattamente sotto gli 0 gradi centigradi) subisce un cambiamento di stato e diventa solida… sotto forma di ghiaccio mentre quando la temperatura aumenta se è ghiaccio… si scioglie e se è allo stato liquido questa diventa vapore ed evapora. vaporeQueste esperienze le abbiamo fatto in classe lo scorso anno e i bambini hanno potuto toccare con mano e osservare con occhi attenti i tre cambiamenti di stato. Ricordiamo però anche ciò che osserviamo nella nostra quotidianità: il vapore che si forma nello specchio quando usciamo dalla doccia, i vetri appannati attraverso il nostro alito, le bottiglie di vetro che lasciate in freezer si possono spaccare perché il volume del ghiaccio è maggiore di quello dell’acqua (chiedo ai bambini di sperimentare a casa questo fenomeno e riportare in classe l’esperienza). Infine riflettiamo su quanto sia determinante la temperatura per favorire il passaggio da uno stato all’altro. Ma solo la temperatura artificiale (freezer e fornello?): non dimentichiamoci del sole e delle temperature della nostra atmosfera. Ne parleremo quando affronteremo il ciclo dell’acqua.

 

 

  1. Alcuni video sull’acqua ci aiutano a capire cosa c’è da sapere sull’acqua: brainstorming e predisposizione del cartellone per la classe (primo step: lezione di un’ora e mezza)

Porto i bambini nell’aula polifunzionale della nostra scuola (dove abbiamo i tavoli modulabili che possono essere disposti a tavola rotonda, una LIM e molto spazio in cui muoversi) per presentare alcuni video sull’acqua presenti su YouTube. Iniziamo a concentrare la nostra attenzione sugli aspetti che ci possono interessare di più in modo da fare una nostra scelta per raccontare l’acqua in un bel cartellone che appenderemo nell’androne in cui si trova la nostra classe. Il primo video “L’acqua è vita” fa emergere alcuni aspetti interessanti che segniamo subito alla lavagna: siamo fatti d’acqua, dobbiamo bere per stare bene, senza acqua non ci sarebbero esseri viventi, l’acqua eliminata va ripristinata. Ogni bambino partecipa raccontando la sua esperienza in base all’aspetto emerso. Raccogliamo una serie di considerazioni davvero interessanti e importanti per tutti. Il secondo video “Il ciclo dell’acqua” racconta con parole semplici e immagini animate come funziona il ciclo dell’acqua e quanto sia fondamentale per la Terra e ci permette di riflettere sulle riserve d’acqua disponibili e sugli sprechi indiscriminati. Emergono alcune considerazioni importanti: l’acqua non si spreca, è poca, si deve usare bene, bisogna averne rispetto. Tutte le frasi emerse vengono proposte dai bambini in base a ciò che li ha colpiti maggiormente dalla visione dei filmati proposti. Infine guardiamo un piccolo cartone animato su una famiglia di goccioline d’acqua che quotidianamente percorre il fiume per arrivare al mare e poi evaporare diventando nuvole e poi precipitando sulla terra sotto forma di pioggia. Dopo il dibattito e le riflessioni consegno a ciascun bambino un foglio formato A4 diviso a metà: dovranno metterlo orizzontalmente e rappresentare uno degli aspetti chiave scritti alla lavagna che maggiormente hanno catturato la loro attenzione. Tutti i disegni formeranno un fascicoletto a fisarmonica che verrà incollato nel cartellone sull’acqua. I bambini sono entusiasti e devo dire che danno il meglio di loro.

20180227_145532.jpg

Il lavoro continua… QUI con i disegni dei miei alunni, la storia dell’orso Winston e la sua battaglia contro lo scioglimento dei ghiacci e il lapbook del ciclo dell’acqua.

 

7 Comments on “L’acqua: cosa è importante sapere? Un percorso di scienze in classe seconda (1)”

  1. Bellissimo! In passato ho preparato degli incontri di lettura con laboratorio sul tema ed è davvero interessante coinvolgere i bambini e gli studenti. Chiudi gli occhi è un bellissimo libro! Io avevo usato anche un albo della Carminati L’acqua e il mistero di Maripura. Ce ne sono tanti belli. Grazie per queste tue preziose condivisioni è sempre bello scoprire nuovi approcci anche didattici per affrontare temi così importanti!

    1. Grazie 🙂 Questi libri di cui parli non li conosco ma andrò a cercarli in biblioteca. Per me i racconti sono fondamentali e i bambini li adorano. Grazie mille dei consigli!

  2. Buonasera Michela,
    ho visionato l’ottimo lavoro svolto, davvero complimenti.
    Mi chiedevo se potessi aiutarmi nella ricerca del libro “chiudi gli occhi” menzionato sopra. Non riesco a trovarlo da nessuna parte, hai per caso una versione on line da potermi girare?. Sto preparando un progetto su questo tema, ho due bambine straniere in classe, sarebbe molto utile per me riuscire ad introdurre l’argomento in questo modo.
    Grazie mille per qualsiasi consiglio

    1. Gentile Ilaria, purtroppo leggo solo ora. Questo libro lo presi in prestito nella biblioteca provinciale per ragazzi della mia città, Cagliari. Non ho idea di dove poterlo reperire diversamente. In commercio non si trova? Mi dispiace davvero di non poterle essere d’aiuto. Spero che nel frattempo abbia trovato altre soluzioni.
      Mi faccia sapere

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *