EU CODE WEEK: UN’OPPORTUNITÀ PER IMPARARE A CONOSCERE IL LINGUAGGIO DELLE COSE

imageCol tempo vi accorgerete quanto coding, programmazione e linguaggio delle cose siano legati ai concetti di ordine e chiarezza. E forse vi stupirà scoprire che “la rigidità” a cui pensate di andare incontro (algoritmo, computer, freddezza delle nuove tecnologie… lo state pensando… lo so!) in realtà non è altro che un nuovo modo per stimolare la creatività e imparare a vedere la realtà, i problemi e il modo di affrontare la didattica, in modo diverso, tutt’altro che rigido!

E quindi partiamo con ordine: il titolo di questo articolo.

Esordisco con “EU CODE WEEK”: potrebbe sembrare ad alcuni incomprensibile, a tanti qualcosa di già sentito, a diversi un tormentone degli ultimi tempi. L’Europe Code Week non è altro che la quarta edizione di un evento molto importante che si terrà in tutta Europa dal 15 al 23 ottobre 2016 e coinvolgerà moltissime scuole di ogni ordine e grado. Per la precisione è la settimana (week) della programmazione (code) è rappresenta un’ottima opportunità per i giovani di iniziare a programmare (come recita il sito della Eucodeweek). Ma non dobbiamo farci spaventare dal termine programmazione perché , come sostengo, il nostro ruolo di insegnanti non è quello di sfornare futuri programmatori (soprattutto insegnanti come me della scuola primaria) ma dare ai nostri alunni un’opportunità in più per esplorare un nuovo modo di affrontare i problemi e vedere le cose. Arriviamo così al concetto di pensiero computazionale. In merito a questo ho già scritto nei mesi scorsi, quando, a gennaio, iniziai a seguire un corso poi diventato famosissimo e che ha coinvolto, e continua a coinvolgere, migliaia di insegnanti in tutta Italia: “Coding in your classroom, now!”, tenuto dal prof. Bogliolo per l’Università di Urbino e il suo MOOC. Esperienza entusiasmante che consiglio a tutti soprattutto per la grande comunità di insegnanti computazionali che si è sviluppata intorno all’esperienza. Un grande contenitore interagente di contenuti, idee, collaborazioni, proposte e futuri sviluppi che ha dato una sferzata di energia anche agli insegnanti meno digitalizzati. È anche per questo motivo che ritengo importante partecipare come insegnante, come classe e come istituto scolastico all’European Code Week: perché credo fermamente negli scambi, nello sviluppo, nella partecipazione condivisa, nelle nuove esperienze e nelle nuove prassi. Vi consiglio però di andare sulla pagina del sito e troverete tutte le spiegazioni del caso e anche il modulo per partecipare all’evento. Ma perché e come? Procediamo ancora con ordine e torniamo al mio titolo.

 “Un’opportunità per imparare…”: chi deve imparare? Prima di tutto noi docenti che, mettendoci in gioco, affrontiamo una nuova sfida e cogliamo l’occasione per scoprire un nuovo linguaggio e metterlo a punto. E poi i nostri alunni che, insieme a noi, cercheranno di afferrare le opportunità offerte da noi. Ma come fare? Da dove partire se non abbiamo le competenze necessarie? Seguiamo le istruzioni! Vademecum per un buon programmatore: avere una buona idea, provare a svilupparla pensando semplici procedimenti da seguire, elaborare le istruzioni e metterle in pratica.  Ecco cosa farò io e cosa auspico facciano i miei colleghi. Io inizierò il 19 settembre il nuovo MOOC ricorsivo Coding in their classroom, now! Si tratta di un percorso formativo che aiuta noi insegnanti, già formati sul metodo computazionale, ad aiutare i colleghi che desiderano seguire il corso Coding in your classroom, now! e portare il metodo computazionale nelle loro classi. Nella mia scuola cercherò così di aiutare (in concertazione con il mio Animatore Digitale e una collega della scuola secondaria di primo grado che come me ha seguito il primo corso e seguirà quello ricorsivo) chi vuol seguire questo percorso e proverò a indirizzare i colleghi interessati alla partecipazione dell’EU CODE WEEK. Il tempo è poco, me ne rendo conto, però per partecipare all’evento sarà sufficiente che ogni docente presenti alla propria classe (durante quella settimana, nei tempi e nei modi più congeniali al suo stile a ai suoi impegni didattici) il pensiero e il metodo computazionale. Per farlo non sarà fondamentale l’uso del computer, non sarà necessario avere conoscenze informatiche ma può essere importante iniziare il percorso che ho svolto io stessa lo scorso anno e che sarà a disposizione in piattaforma online per altri due anni proprio per il forte richiamo che ha avuto nella comunità scolastica. La stessa Commissione Europea ha inserito come prima azione della nuova Agenda per le competenze per l’Europa l’impegno di tenere aperto il CodeMOOC in modo da estendere l’impatto della sperimentazione ad un gran numero di docenti interessati al coding. Ecco dove è possibile iscriversi e frequentare il corso online.

https://platform.europeanmoocs.eu/course_coding_in_your_classroom_now

Il linguaggio delle cose” è l’ultimo punto del mio titolo ma sarà sicuramente il vostro buon inizio per parlare di coding a scuola. Di cosa si tratta? Chi meglio del prof. Bogliolo può spiegarvi cosa s’intende per linguaggio delle cose? Ecco un video in cui spiega cosa s’intende per linguaggio delle cose e allo stesso tempo vi offre la possibilità di iniziare a ripensare la vostra didattica.  È lo stesso video che lui utilizzò durante la sua prima lezione sulla piattaforma EMMA del corso e che creò in me una vera e propria rivoluzione e presa di coscienza. Dopo quella lezione e quel video non solo mi resi conto che il metodo computazionale faceva già parte di me (lo usavo a mia insaputa da anni ma non ne ero consapevole) ma fui presa dall’impeto di applicarlo non solo alla matematica, alle scienze, all’informatica e alla tecnologia, ma anche all’italiano, alla storia e alla geografia, all’educazione fisica e all’arte e immagine, senza dimenticare la musica e chi più ne ha più ne metta! Ecco, probabilmente anche tu hai già utilizzato strategie tipiche del metodo computazionale ma non ne sei consapevole. E allora se questo corso di aiuterà ad acquisire consapevolezza (perché è con la consapevolezza che si diventa insegnanti migliori) allora secondo me è un buon motivo per seguirlo. Soprattutto, questo corso e questo nuovo approccio non ti obbligherà ad abbandonare il tipo di didattica che proponi e le tue passioni. Non dovrai stravolgere il tuo modo di lavorare. Non dovrai abbracciare le nuove tecnologie e dire addio al tuo modo di essere insegnante tra i banchi. No, niente di tutto questo. Avrai soltanto (!) l’opportunità di allargare il tuo orizzonte e entrare a far parte di una comunità di insegnanti che accolgono con slancio le novità del presente per abbracciare senza paura il futuro.

Il mio percorso verrà caricato di volta in volta in questo blog e spero che nella mia scuola l’entusiasmo che alcune colleghe mi hanno dimostrato porti davvero ad una piccola rivoluzione. Per chi ancora avesse dei dubbi e delle curiosità vi rimando alla lettura di alcuni miei articoli scritti precedentemente su coding, attività da proporre in classe e percorsi didattici. Buon lavoro!!!

Dimenticavo! Il 22 settembre ci sarà un appuntamento motivazionale con il professor Bogliolo sul canale youtube. Ecco il link Appuntamento con il coding

Ecco il mio percorso:

Perché diventare insegnanti computazionali?

Il linguaggio di programmazione nella scuola primaria: premessa

Coding di massa. Nuove esperienze formative

Linguaggio di programmazione facile da code.org

Come introdurre ai bambini il linguaggio informatico in modo creativo

Il linguaggio degli oggetti: come introdurre il linguaggio di programmazione in modo facile e stimolante alla scuola primaria

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