Matematicando in classe prima. (3) Blocchi logici e prime classificazioni

Dopo aver giocato con i concetti topologici, agganciando l’attività matematica a quella psicomotoria così da interiorizzarli in maniera più pregnante e riuscendo in questo modo a cogliere e valutare anche le conoscenze pregresse, arriva il momento della scoperta dei blocchi logici. È importante partire da attività che richiedono l’osservazione e la manipolazione di oggetti concreti di qualsiasi tipo (matite, penne, gomme, libri, quaderni, foglie, piccoli oggetti di uso comune, ecc) per arrivare all’introduzione di materiale strutturato come i blocchi logici e i regoli, ad esempio. Per ora preferisco rimandare le rappresentazioni grafiche o l’utilizzo di schede di approfondimento e rinforzo ad un secondo momento. Soprattutto per quanto riguarda le schede mantengo una certa “distanza di sicurezza”. In questo particolare momento mi interessa che i bambini imparino a produrre con le proprie forze ciò che servirà loro per lavorare sul quaderno e si abituino a gestirne lo spazio in modo corretto. Stiamo iniziando a lavorare sui primi concetti matematici infatti e, anche se loro ancora non lo sanno, alla loro base c’è la capacità di discriminare le proprietà degli oggetti per poterli poi classificare in base a caratteristiche comuni. Teniamo ben presente che la maggior parte dei bambini è già in grado di confrontare oggetti con caratteristiche simili e diverse operando così delle vere e proprie classificazioni ma non ne è ancora consapevole. La differenza la facciamo noi insegnanti che dobbiamo, attraverso attività guidate e domande mirate, costruire in loro la consapevolezza delle proprie capacità. Le prime grandezze individuabili saranno: grande/piccolo, alto/basso, uguali/diversi, lungo/corto.

Dopo aver osservato e classificato oggetti comuni presento finalmente i blocchi logici del Dienes. È un sussidio didattico molto interessante e utile che mi permette di lavorare in diversi modi. Come saprete consiste in una valigetta che contiene 48 blocchi logici distinti per colore, dimensione, spessore  e forma. Ogni blocco è diverso dall’altro per almeno una variabile. Per scoprirlo decido di mostrare ai bambini la mia valigetta e contemporaneamente presento i blocchi con ciascuna caratteristica alla LIM. La parola chiave è: giocare!

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Prima di tutto presento le varie forme e verifico che tutti ricordino i nomi delle figure geometriche che utilizzeremo: quadrato, rettangolo, triangolo e cerchio. Osserviamo i blocchi in plastica e cerchiamo i corrispondenti alla LIM. Poi ci concentriamo sul colore: rosso, giallo, blu. Noteremo ad esempio che di quadrati ne abbiamo sia gialli che rossi ma anche blu. Stessa cosa accade per le altre figure geometriche. Poi notiamo subito che tra i quadrati, ad esempio, c’è un’altra distinzione: ci sono quelli grandi ma anche quelli piccoli. Accade la stessa cosa per le altre forme. Benissimo! Ma c’è un’altra bella differenza. Chiamo un bambino alla cattedra e sistemo nella sua mano due QUADRATI-GRANDI-GIALLI ma con una differenza: sono uguali… se non fosse che uno è spesso e l’altro sottile. Abbiamo scoperto la quarta caratteristica distintiva. E adesso all’opera. PRIMO GIOCO: Un bambino alla cattedra coi blocchi logici e un altro alla LIM con le figure disegnate e fisse. E ora aguzziamo la vista: “Cerca una quadrato, giallo, spesso e piccolo” oppure “Dov’è il triangolo rosso, grande e sottile?” ma anche “Avrei bisogno di un bel cerchio grande, spesso e blu!”. Il bambino alla cattedra cerca e prende l’oggetto mentre quello alla LIM lo indica con il dito. La classe osserva e verifica. Ne chiamo così diversi poi non sarò più io a dare le informazioni dell’oggetto da cercare ma sceglierò di volta in volta un bambino al banco. In questo modo riesco a far memorizzare facilmente le caratteristiche dei blocchi anche ai bambini che hanno difficoltà con le parole chiave. SECONDO GIOCO: Cambio pagina LIM e questa volta le figure sono movibili. Chiamo un bambino e domando di scegliere una serie di blocchi logici in base a determinate caratteristiche mettendoli in fila uno dietro l’altro. Ad esempio: “Fai una fila scegliendo solo figure grandi”; “Fai una fila prendendo solamente i rossi”; “Questa volta metti in fila solo figure spesse”. Gli esempi possono essere tanti. blocchi2Ho iniziato prendendo in considerazione solo una caratteristica comune (prima la dimensione, poi il colore, infine lo spessore) ma poi aggiungo altra carne al fuoco. Chiedo di fare: una serie a due colori senza tener conto della forma; poi aggiungo la variabile forma con due colori; poi introduco la serie con i colori e lo spessore; e infine le serie con tre colori e con la stessa forma (serie grande/piccolo, serie spesso/sottile, serie forme/colore). Si può giocare in molti modi, le idee vengono mano a mano giocando… verranno anche ai vostri alunni: lasciatevi trasportare dal divertimento. Loro stanno lavorando senza saperlo! TERZO GIOCO: Alla LIM inizio una sequenza e chiedo ai bambini di individuarne le caratteristiche e intuire quale ripetizione si stia realizzando. Questa operazione, molto utile perché rinforza il concetto di seriazione, ordinazione (spaziale e temporale) e ripetizione, mi consentirà poi di lavorare bene quando parlerò di cicli e ripetizioni nelle mie lezioni di coding. A quel punto tutto sarà molto più semplice! Per ora ci concentriamo sui ritmi che non sono altro che la successione ordinata e regolare (nel tempo e nello spazio) di forme, colori, grandezze (lo spessore preferisco lasciarlo da parte perché risulta difficile da riprodurre sul quaderno). Così inizio una sequenza e chiedo ai bambini di completarla alla LIM verbalizzando il processo metto in atto per arrivare alla soluzione del problema. Stiamo affinando il pensiero computazionale: ve ne siete resi conto? Rendersi consapevoli del processo adottato dalla nostra mente per risolvere un problema e poterlo poi riutilizzare per altri problemi simili è puro metodo computazionale! QUARTO GIOCO: Prendo la mia bella pagina a quadretti della LIM e tengo in bella vista i miei blocchi logici. I bambini apriranno il loro quaderno. Scriviamo il titolo in alto “ASCOLTO, OSSERVO, RAGIONO E DISEGNO”. I bambini hanno già imparato a eseguire le istruzioni per disegnare sul quaderno (lezione precedente) ma è sempre meglio rinfrescare loro la memoria di quanto fatto in precedenza. Appena i bambini saranno attenti dico “Bambini, ora seguite le istruzioni: disegna un piccolo quadrato rosso, salta un quadretto in avanti, disegna un piccolo cerchio blu, salta un quadretto in avanti, disegna un quadrato rosso… e poi come proseguiresti?”. Proviamo insieme alla LIM e poi in autonomia sul quaderno. Via via i ritmi si potranno fare più complessi. Lascio a voi la libertà di divertirvi e sbizzarrirvi 🙂 Alla prossima lezione!

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PS: dopo aver giocato con i blocchi logici tra i banchi, sulla LIM e sul quaderno potranno essere utilizzate anche le schede. Ce ne sono tante e molte altre potreste costruirle anche voi. Buon lavoro!

2 Comments on “Matematicando in classe prima. (3) Blocchi logici e prime classificazioni”

  1. Salve, ho fatto la donazione per il libro matematicando della classe prima il giorno 11ottobre. Mi arriverà cartaceo o come per i quaderni via e-mail? Cordiali saluti.

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