“Virginia Wolf: la bambina con il lupo dentro”. Libri che danno respiro

Chi di noi, nella propria vita non ha attraversato momenti bui, tristi o semplicemente difficili da affrontare? Quei momenti di sconforto che ti inducono a chiudere porte e finestre facendoti rintanare dentro te stesso. Capitano periodicamente e basta un attimo per rischiare di finire dentro un vortice di ricordi, malinconie, pensieri negativi. Capitano a noi adulti come ai più piccoli. Per fortuna riusciamo ad aggrapparci sempre a qualcosa che ci consente di risalire su. Affetti, passioni rimaste nascoste, nuovi spiragli e respiri per animo e mente. Mi capita, in questi momenti, di avere la necessità di aprire “finestre”. Un po’ com’è nata La finestra sull’albero… un luogo di respiro, di gioia e vita, di nuove idee, di passioni intrecciate tra loro, di scambi con gli altri e l’altrove. Boccate di respiro a pieni polmoni. Ho sempre respirato grazie alla scrittura – coltivata sin da bambina – e la lettura – mia grande passione di sempre. Ho sempre trovato un’ancora di salvezza nella musica – linfa vitale per la mia esistenza – e il disegno, come l’arte pittorica, è senz’altro il rifugio più caro. Queste le mie finestre. Poi il mare… Ma questa è un’altra storia.

È proprio di storie però che voglio parlare in questo articolo. Una storia in particolare che, in un periodo altrettanto particolare, mi ha tirato fuori da un momento scuro. Alcuni anni fa vivevo una situazione di grande sconforto… quei periodi in cui tiri un po’ le somme e i conti sembrano non tornare più. Quei momenti in cui ovunque ti giri vedi desolazione anche se la desolazione magari non c’è. Questo momento nero ha coinciso con un periodo di grave crisi lavorativa (e per me il lavoro, la mia passione, è fonte di forza e gioia… una risorsa insomma) dovuta al mio inserimento in un contesto scolastico-sociale altamente disagiato. Bambini violenti, completamente abbandonati a se stessi, genitori in situazioni drammatiche, istituzione scolastica assente e desolazione completa. Non era certo la prima volta che mi trovavo a dover lavorare in contesti difficili ma quella volta, per la prima volta, ero sola davvero e, cosa ancora più scoraggiante, non vedevo spiragli di cambiamento. La botta arrivò con la morte della mia collega. E lì fu davvero la fine. Insomma, fu un anno difficile e pensai pure di mollare… non mi vergogno a dirlo. Non mi riconoscevo neanche più. Poi incontrai per caso una donna. Una persona speciale che, chissà perché, mi prese per mano. E mi curò. Mi curò con la sua capacità di farmi parlare e con i suoi libri. Diventammo amiche per caso ma quell’incontro fu fondamentale perché iniziai a intravvedere una luce, uno spiraglio. Lei viveva di giochi, incanti, magie e libri illustrati. E proprio uno di questi libri mi diede la forza di risalire. Mi diede respiro vitale e mi fece capire che una strada da percorrere si trova sempre. Il libro in questione è “Virginia Wolf. La bambina con il lupo dentro” di Kyo Maclear e Isabelle Arsenault, ed. Rizzoli.

Questo albo illustrato (dimensioni 23×30) dai testi essenziali e immagini incantate, racconta la storia di due sorelle Virginia e Vanessa che si trovano improvvisamente a dover fare i conti con una giornata nera, diversa dalle altre. Virginia quella mattina non vuole alzarsi dal letto, è chiusa in se stessa e inizia a fare versi da lupo escludendo qualsiasi persona dalla sua realtà. La sorella stenta a riconoscerla e comprende che qualsiasi tentativo per far uscire dalla sorella quel lupo nero sembra vano. Ma non si abbatte e piano piano, con amore, pazienza e creatività, riuscirà a tirar fuori la sorella dal suo mondo nero per farla tornare alla luce, in un mondo incantato di luci, colori, magie e speranza. La storia racconta con parole e immagini un momento buio (forse la depressione…), una crisi… un periodo nero e lo fa con disegni prima cupi, fatti di grigi e neri che piano piano, con la risoluzione del dramma, si dipingono di tonalità variopinte, sfumature, forme… sino a diventare, nel finale, un tripudio di colori e allegria. I nomi, non a caso, delle protagoniste ci danno da riflettere: Virginia Wolf (come la grande scrittrice Virginia Woolf nota anche per le sue crisi depressive che la portarono purtroppo al suicidio)… wolf come lupo… e la sorella Vanessa (Vanessa Bell era appunto la sorella di Virginia Woolf, pittrice e decoratrice di grande talento) che la riporterà alla luce dipingendo per lei un luogo magico e incantato dove è possibile immaginare una vita diversa. Una storia di speranza che ci fa capire quanto sia umano vivere momenti difficili non da temere ma da affrontare per essere magari trasformati in nuovi stimoli in grado di farci rialzare per costruire nuovi inizi. Un racconto che fa paura, perché delle nostre debolezze abbiamo sempre un po’ paura, ma che ci riporta fuori dalle tenebre grazie alla speranza e alla forza che possiamo trovare nella nostra capacità di sprigionare creatività e riuscire a vedere negli altri e in noi stessi una salvezza, uno stimolo per provare ancora. Guardarsi intorno e riuscire a vedere il bello che c’è. Una mano forte che ci tira su… e che spesso è proprio la nostra stessa mano. Perché la risorsa più grande che abbiamo siamo noi stessi. Dobbiamo solo crederci ciecamente!

Questo prezioso libro, oltre ad essermi d’aiuto in un periodo buio, è stato una grande risorsa anche nella vita di classe. Lo scorso anno, alcuni miei alunni vivevano un periodo di crisi dovuta alle dinamiche di classe, ai cambiamenti e, secondo me, alla crescita. Per un bambino non sempre è facile affrontare i problemi della vita quotidiana: interazione con gli altri, rapporti con genitori e insegnanti, comprensione e condivisione delle regole, gestire rifiuti e piccoli litigi quotidiani con i coetanei, affrontare il passaggio tra la fase egocentrica (tipica dell’età) e quella in cui ti rendi conto che anche gli altri hanno un peso fondamentale. Per alcuni di loro il dramma era dietro l’angolo ad ogni passo ma la cosa più dolorosa, notavo, era il non riuscire a comprendere che soffrire è umano. Il provare sentimenti, i più svariati, comporta spesso effetti collaterali che, probabilmente, i bambini sottovalutano. Così, un giorno, ho deciso di riunirli in cerchio e leggere questa storia… mostrando via via le illustrazioni. I bambini, a bocca aperta hanno ascoltato silenziosi e rapiti dalle immagini. Alla fine del racconto abbiamo discusso guidati dalle loro domande e piano piano, chi più chi meno, ha voluto tirar fuori preoccupazioni e difficoltà. Ognuno di loro ha cercato di capire quando il lupo di manifesta e perché. E ognuno di noi aveva già combattuto con un lupo, grande o piccolo che fosse. Ci siamo guardati in faccia e francamente abbiamo affrontato ciò che nella quotidianità della vita di classe ci fa star male. È emerso che molti di loro avevano solo la necessità di parlare per osservare la situazione da punti di vista diversi magari con il confronto dei compagni. Hanno dato voce ai loro dubbi, alle criticità e alle insicurezze. Tirandole fuori, e rendendosi conto di non essere gli unici a vivere le difficoltà, si son sentiti meno soli e meno diversi dagli altri. Mi sono voluta spendere anche io al riguardo: “Anche noi adulti viviamo dei momenti difficili. Magari non ci vedete piangere o lamentarci facilmente ma anche noi non siamo immuni alla sofferenza”. È stato per noi tutti un momento di grande condivisione, qualcuno si è pure commosso, e abbiamo vissuto l’esperienza con grande gioia e conforto. Alla fine mi hanno chiesto di ripetere l’esperienza e son certa che l’occasione non mancherà. Ho tantissimi libri da sfogliare insieme a loro che consentono di offrire grandi boccate d’aria. I preziosi libri che, come questo, danno respiro. E il respiro è vita, sopravvivenza!

E come quando ero bambina… quante ispirazioni mi hanno dato queste incantevoli illustrazioni. Voi che ne pensate?

2 Comments on ““Virginia Wolf: la bambina con il lupo dentro”. Libri che danno respiro”

  1. Questo libro è apparso anche a me nel momento del bisogno. Lo ricordo perfettamente, come una magia, e queste tue parole mi riconfermano i miei sospetti.
    Ero all’ultimo anno di università, pochi esami da sostenere ma un profondo senso di ansia, di inadeguatezza e di vuoto da mesi. Non mi sentivo pronta ad entrare in classe come un’insegnante, avevo paura che avrei fatto solo dei danni, ancora così instabile, come avrei potuto accompagnare delle giovani menti verso la via giusta?
    Questa paura mi attanagliava, non riuscivo più a ricordare il perchè avessi deciso di intraprendere questa strada ed ero sul punto di mollare tutto.
    Era maggio, l’8 maggio, una giornata incantevole. Quel giorno sarebbero iniziati gli ultimi due corsi del mio percorso di studi, tra cui didattica dell’arte. Ho deciso di arrivare presto in centro, di fare un giro per i negozi… mi sono comprata un cestino di fragole da mangiare e nella vetrina di una libreria l’ho notato subito: “Virginia, la bambina con il lupo dentro”.
    Che meraviglia è stato leggerlo seduta sulle colonne del porticato, al sole. Mi ha fatto scattare mille idee, propositività, progetti… sono arrivata a lezione con il cuore che mi scoppiava e il professore del corso mi ha dato il colpo di grazia, una persona eccezionale, forse il corso più bello di tutti i cinque gli anni. In una mezza giornata mi è ritornata tutta la forza e la vitalità che mi contraddistinguono e che erano almeno 4 mesi che erano state soppiantate dall’ansia.
    Un libro che ringrazieró per sempre, ora esposto nella libreria che ho costruito in classe con i miei bambini, in mezzo a tutti gli altri albi che leggiamo ogni giorno.

    1. Grazie per aver condiviso con me questa bellissima storia. Hai proprio ragione… questo è un libro magico come ce ne sono tanti altri! Poi ciò che mi piace di più è che capitano proprio nei momenti in cui ne hai più bisogno! Sono felice che tu abbia deciso di non mollare e son certa che i tuoi alunni siano bambini davvero fortunati!
      Un abbraccio

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